Gli Oliveti Salvati

Ogni oliveto che gestiamo ha una storia. Questa pagina ve la racconta. Parliamo delle piante di olivo e di chi le ha piantate, di chi ci ha affidato gli oliveti e di come vengono coltivati oggi. Parliamo anche di quelle persone che ci sostengono con il loro contributo disinteressato.

Gli oliveti uno per uno con la loro storia, eccoli:

Oliveto “Maria”

110 piante di olivo della varietà “Itrana” – 3700 metri quadrati – metodo di coltivazione bio – inerbimento totale –

E’ stato il primo oliveto che ci hanno affidato. Aveva subito un incendio, tutte le piante erano bruciate come torce in agosto, nessuno aveva potuto fermare quel fuoco che come un turbine passava di pianta in pianta e nella vegetazione sottostante. Maria, la proprietaria è venuta a sapere della nostra iniziativa “Salviamo gli olivi” e ci ha pregato di recuperare almeno parte delle piante che suo nonno aveva piantato su quella collina di Spigno Saturnia.

Non abbiamo potuto fare molto, gli olivi erano talmente danneggiati e così molte piante abbiamo dovuto tagliarle completamente. Aspetteremo la crescita dei polloni basali, ne sceglieremo uno vigoroso per ogni ceppo e lo faremo crescere come pianta nuova sulle vecchie radici. Passeranno anni ma diventeranno belle piante di olivo della varietà “Itrana”. Vogliamo ridare a Maria l’oliveto che era di suo nonno, le ridiamo un ricordo.

Oliveto “Velia”

100 piante di olivo della varietà “Itrana” – 2700 metri quadrati – metodo di coltivazione bio – inerbimento totale – presenza di bosco sul lato Est

Questo oliveto era abbandonato da anni perché la proprietaria Velia non risiedeva più in Spigno Saturnia ma si era dovuta trasferire per lavoro in un’altra città. Gli olivi erano stati piantati dal padre di Velia che se ne prendeva cura finché è vissuto, in seguito sono stati lasciati a sè stessi e purtroppo la vegetazione circostante era giunta a soffocare le piante di olivo che non vedevano più il sole ed hanno cominciato ad ammalarsi. Abbiamo ridato luce alle piante disboscando la vegetazione invasiva, le abbiamo potate e concimate con letame pellettato, poi trattate con solfato di rame per eliminare l’occhio di pavone. Crediamo che il primo olio arrivi quest’anno. Il 2023 sarà un anno di svolta per questi olivi pazienti e testardi.

Oliveto “Luisa”

70 piante di olivo della varietà “Itrana” – 3500 metri quadrati – metodo di coltivazione bio – inerbimento totale

Oliveto “Luisa”

Due fratelli che vivono lontano da Formia per ragioni di lavoro e che non vogliono vendere il terreno che gli ricorda i nonni e i genitori che da bambini li portavano a raccogliere le olive, a passare tempo all’aria aperta a contatto con gli alberi. I bei ricordi non hanno prezzo. Luigi e Luisa ci hanno affidato l’oliveto di famiglia, noi lo stiamo curando come fosse nostro. Era stato abbandonato da almeno un decennio, le spine erano arrivate a coprire le chiome degli alberi, un ruscello, deviato dalla vegetazione cresciuta spontaneamente aveva formato una palude. Anche il trattore si era dovuto arrendere. A mano abbiamo ripristinato l’alveo del ruscello che ora fa defluire l’acqua nel canale di sgrondo e così l’umidità che aveva tanto danneggiato l’oliveto è sparita. Le canne che avevano invaso quasi un terzo dell’oliveto sono ora sotto controllo. Un gran lavoro ma grande soddisfazione adesso guardare questi alberi rinati.

Oliveto “Rita”

42 piante di olivo della varietà “Itrana” – 2000 metri quadrati – metodo di coltivazione bio – inerbimento totale – confina con altro oliveto in stato di abbandono che recentemente ci hanno affidato

Oliveto “Rita”

Anche l’oliveto “Rita” ci è stato affidato perché il proprietario Pasquale, per ragioni di lavoro, non vive più a Spigno Saturnia. I figli di Pasquale ricordano che due alberi sono stati piantati dal nonno il giorno della loro nascita. Sono due alberi di olivo che si trovano vicino l’ingresso della proprietà e sono i due alberi più giovani, infatti gli altri olivi mediamente hanno sui cinquanta anni, questi due non arrivano a venti. Per arrivare a questo oliveto bisogna percorrere una stradina in salita, stretta e scivolosa d’inverno ma quando si giunge sul posto si viene ripagati dalla aria pura che vi si respira e dalla tranquillità che si percepisce. Tra gli oliveti in affidamento questo è quello messo meglio, Pasquale e la moglie Rita, pur vivendo lontano, hanno sempre curato le piante affidandosi a qualche volenteroso vicino che si è prestato dietro compenso.

Oliveto “Gemma e Sandro”

40 piante di olivo della varietà “Itrana” – 1700 metri quadrati – metodo di coltivazione bio – inerbimento totale – il resto del terreno, circa 8000 metri quadrati, diventerà vigneto entro i prossimi due anni

Oliveto “Gemma e Sandro”

In origine questo oliveto era intitolato “Gemma” la moglie di Alessandro, il proprietario, si chiama così e, come avete notato, gli oliveti che abbiamo in affido li denominiamo con un nome femminile; dopo aver appreso la notizia della scomparsa di Alessandro abbiamo deciso di intitolare l’oliveto anche a lui. Persona dolcissima, buono, altruista, Sandro per tutta la vita ha lavorato per una grande impresa di costruzioni, sempre in giro per il mondo ad onorare con il suo lavoro in nostro Paese. Ha contribuito a costruire dighe, strade, palazzi, aeroporti, acquedotti, centrali elettriche; purtroppo stando quasi sempre lontano da Spigno Saturnia non aveva il tempo di curare l’oliveto ereditato dal padre e le piante diventarono improduttive. Ci ha incontrato e subito ci affidò l’oliveto, entusiasta del lavoro che ha visto presso gli altri oliveti di Spigno Saturnia che curavamo. Abbiamo il rimpianto di non averlo più al nostro fianco, il caro Sandro per noi era come un fratello.

Oliveto “Rosalba”

40 piante di olivo della varietà “Itrana” – 2500 metri quadrati – metodo di coltivazione bio – inerbimento totale – il resto del terreno è un bosco di circa 4500 metri quadrati

Oliveto “Rosalba”

Oliveto situato in collina, si può accedere solo con il trattore oppure a piedi. La proprietaria, Rosalba, ci ha raccontato che il padre curava l’oliveto personalmente fino a che le forze glielo hanno consentito, la natura ha preso poi il sopravvento e gli olivi sono stati in balia di piante infestanti. Questo oliveto confina con un altro gestito dal fratello del padre di Rosalba che ancora, a 92 anni, si reca sul posto per fare quello che può. Incredibile la forza di volontà di questi anziani.

Oliveto “Franca”

47 piante di olivo della varietà “Itrana” – 3090 metri quadrati – metodo di coltivazione bio – inerbimento totale

Franca, la proprietaria dell’oliveto che ci ha affidato per la conduzione

Come si sente nel video anche questo oliveto di famiglia, per ragioni di salute dei proprietari, è stato abbandonato. Le spine ed altre piante infestanti la facevano da padrone. Anche qui, con caparbietà, ne siamo venuti fuori. Ora questi alberi sopno tra i più produttivi tra quelli che gestiamo. La potatura è stata fatta a “vaso policonico” come in tutti gli altri oliveti che curiamo. Questo metodo di potatura rispetta la fisiologia dell’olivo infatti permette alla pianta di avere una naturale espansione ed al contempo consente a noi che la gestiamo una agevole raccolta e moderati tempi di potatura.

Oliveto “Cristina”

60 Piante di olivo della varietà “Itrana” – 5400 metri quadrati – metodo di coltivazione bio – inerbimento totale

Decespugliamento con trattore

Da anni nessuno lo curava ed infatti questo oliveto è in cattivo stato, gli olivi sono rinsecchiti, malati, pieni di parassiti e di piante infestanti. Il compito che ci aspetta è gravoso ma non impossibile infatti la natura ha dato alla pianta di olivo una resistenza non comune alle avversità. E’ come se l’olivo avesse una forza interiore che gli fa sopportare anni ed anni di incuria e poi, non appena ci si avvicina per salvarlo apre le braccia e si fa curare come una persona.

Oliveto “Angela”

40 Piante di olivo della varietà “Itrana” – 2400 metri quadrati – metodo di coltivazione bio – inerbimento totale

La storia di questo oliveto è un pò diversa dagli altri che curiamo. Queste piante furono messe a dimora nel 1975 in seguito ad una convenzione tra l’agenzia per l’agricoltura della regione Lazio ed il proprietario allo scopo di sperimentare una installazione più fitta di quella tradizionale. Dopo qualche anno, come spesso succede, non furono più stanziati fondi da parte degli enti preposti, il proprietario per il suo stato di salute era impossibilitato a prendersene cura personalmente così le piante di olivo cominciarono ad essere invase da vegetazione e da parassiti. Malattie fungine non curate fecero in modo da far ammalare gli olivi che tutt’ora non sono ancora stati rimessi in produzione. Sono oramai due anni che curiamo queste piante e si spera di poter raccogliere i primi frutti entro la prossima stagione.

Oliveto “Maria Assunta”

20 Piante di olivo della varietà “Itrana” – 2000 metri quadrati – metodo di coltivazione bio – inerbimento totale

Oliveto o bosco? Quasi non si riuscivano a vedere gli olivi. Il bosco ha preso il sopravvento.

Cominciamo il disboscamento impiegando un trattore abbastanza prestante collegato ad una trincia pesante in modo da poter eliminare il sottobosco.

Una volta eliminati gli arbusti e gli alberelli del sottobosco, si procede con l’abbattimento degli alberi più cresciuti e si liberano gli olivi che verranno in seguito potati per riportarli entro due-tre anni in produzione.

Oliveto “Lucia”

20 Piante di olivo della varietà “Itrana” – 2000 metri quadrati – metodo di coltivazione bio – inerbimento totale

L’oliveto che ora è di Lucia e di Assunta era stato curato dal padre finché ha vissuto. Sono passati anni e, non ostante l’impegno delle due figlie, l’oliveto è andato regredendo nella produzione ed anche nella salute delle piante che sono state attaccate da malattie fungine che le hanno debilitate. Lucia ci ha affidato gli olivi che le sono stati donati dal padre. Ci siamo messi d’impegno ed abbiamo proceduto alla potatura di riforma a vaso policonico, alla concimazione sotto la chioma ed alla trinciatura. Attendiamo che le piante reagiscano positivamente emettendo nuova vegetazione che sarà produttiva entro un paio di anni. Nulla è immediato in olivicoltura, ci vuole costanza, pazienza e buone pratiche. I risultati verranno.

Oliveto “Assunta